Soffrire in silenzio
Mar. 16th, 2013 01:07 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Soffrire in silenzio
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Dantalion "Huber"
Wordcount: 586 (
fiumidiparole)
Prompt: 25. Soffrire l'agonia @
500themes_ita + 12 Storie - #12 Canzoni B / #05 - All By Myself @
diecielode
Note: Self!love, Yaoi
Non avrebbe dovuto fare quello che si accingeva, invece, a fare con doloroso trasporto. Non aveva effettivamente alcun diritto sui sentimenti di William Twining, poiché lui era il discendente di Salomone e non Salomone stesso. Era inutile tormentarsi se tanto non avrebbe potuto risolvere niente, eppure continuava a farlo. Non aveva mai pensato di poter essere tanto masochista.
Dantalion si chiuse nel bagno della stanza che - come studente - gli era stata assegnata con un moto di rassegnazione ed esasperazione assieme.
Si sciacquò il viso sotto il getto d’acqua corrente del rubinetto, passandosi le falangi umide tra i capelli neri, tirandoli indietro.
Emise un sospiro sofferto mentre arretrava, allontanandosi dal lavandino. Si addossò contro la parete opposta, socchiudendo gli occhi mentre la sua mano destra scivolava verso i pantaloni dell’uniforme, nascosti in parte sotto il lembo inferiore della giacca.
Si spogliò di questa, lasciandola cadere a terra senza curarsene minimamente.
Non avrebbe dovuto fare quello che si accingeva, invece, a fare con doloroso trasporto. Non aveva effettivamente alcun diritto sui sentimenti di William Twining, poiché lui era il discendente di Salomone e non Salomone stesso. Era inutile tormentarsi se tanto non avrebbe potuto risolvere niente, eppure continuava a farlo. Non aveva mai pensato di poter essere tanto masochista.
Dantalion voleva stare assieme a William molto più a lungo di quanto ci stesse adesso grazie alle ore di lezione. Soffriva dannatamente nello stare eccessivamente lontano da lui mentre quest’ultimo era in compagnia di altri.
Sapeva che era un atteggiamento sbagliato da parte sua, però non poteva farci niente.
Si aprì la zip dei pantaloni, calandoli leggermente per avere maggior margine d’azione. Si infilò la mano destra dentro le mutande e si prese con indice e pollice il pene, iniziando a masturbarsi con movimenti languidi della mano, facendo pressione con la schiena sulla parete cui era appoggiato per controbilanciare la spinta che si dava con i piedi nel tendere i muscoli.
Chiuse gli occhi e si abbandonò al misto di ebbrezza carnale e dolore interiore che si dibattevano in lui, sensazioni diverse tra loro che ciononostante si univano nell’acuire la tensione sessuale nelle sue membra.
Godeva e soffriva assieme.
Al suo corpo piaceva quel che stava facendo: nel giro di pochi minuti il suo pene si era eretto quasi del tutto.
Dantalion si leccò le labbra, mordendosi quello inferiore mentre con la mano accelerava i movimenti, spinto dalla necessità di appagamento fisico.
Si consumava nel piacere che si stava dando e che aumentava sempre più rapido, conducendolo all’orgasmo, mentre sentimentalmente soffriva la delusione di non poter avere per sé William.
Non aveva mai avuto soltanto per sé neppure Salomone; ciononostante il re gli aveva prestato le sue attenzioni anche a livello sessuale. Se corrispondeva o meno i suoi sentimenti, quello non l’aveva mai saputo e mai avrebbe potuto saperlo, ormai.
Le gambe iniziarono a tremargli e a diventare molli, incapaci di reggerlo in piedi. Si lasciò cadere sul coperchio chiuso del wc, divaricando ben bene le gambe per proseguire.
Fu a quel punto che iniziò a gemere, incapace di star zitto più a lungo: la sensazione che provava a livello puramente fisico era meravigliosa.
Si masturbava perché sapeva che William non l’avrebbe mai accontentato in tal senso. Lui non lo amava per niente e non si preoccupava minimamente di manifestarlo; pertanto, non aveva motivo di soddisfare gli istinti sessuali del demone. Se voleva soddisfarli, Dantalion doveva fare tutto da solo.
Quest’ultimo raggiunse l’orgasmo di lì a poco, macchiandosi abbondantemente la mano e sporcandosi anche in parte le mutande.
Si abbandonò esanime contro la cassetta del wc situata dietro di lui.
Si sentiva fisicamente soddisfatto e addirittura rilassato, ma dentro era a pezzi.
Il granduca sospirò, piegandosi a raccogliere la giacca. Sentiva un gran bisogno di spogliarsi poiché aveva un gran caldo e stava sudando.
Si alzò stancamente e si sciacquò la mano sporca di sperma, poi iniziò a spogliarsi, ansioso di farsi un bagno freddo per calmare i suoi bollenti spiriti e tornare in sé.
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Dantalion "Huber"
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Prompt: 25. Soffrire l'agonia @
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Note: Self!love, Yaoi
Non avrebbe dovuto fare quello che si accingeva, invece, a fare con doloroso trasporto. Non aveva effettivamente alcun diritto sui sentimenti di William Twining, poiché lui era il discendente di Salomone e non Salomone stesso. Era inutile tormentarsi se tanto non avrebbe potuto risolvere niente, eppure continuava a farlo. Non aveva mai pensato di poter essere tanto masochista.
Dantalion si chiuse nel bagno della stanza che - come studente - gli era stata assegnata con un moto di rassegnazione ed esasperazione assieme.
Si sciacquò il viso sotto il getto d’acqua corrente del rubinetto, passandosi le falangi umide tra i capelli neri, tirandoli indietro.
Emise un sospiro sofferto mentre arretrava, allontanandosi dal lavandino. Si addossò contro la parete opposta, socchiudendo gli occhi mentre la sua mano destra scivolava verso i pantaloni dell’uniforme, nascosti in parte sotto il lembo inferiore della giacca.
Si spogliò di questa, lasciandola cadere a terra senza curarsene minimamente.
Non avrebbe dovuto fare quello che si accingeva, invece, a fare con doloroso trasporto. Non aveva effettivamente alcun diritto sui sentimenti di William Twining, poiché lui era il discendente di Salomone e non Salomone stesso. Era inutile tormentarsi se tanto non avrebbe potuto risolvere niente, eppure continuava a farlo. Non aveva mai pensato di poter essere tanto masochista.
Dantalion voleva stare assieme a William molto più a lungo di quanto ci stesse adesso grazie alle ore di lezione. Soffriva dannatamente nello stare eccessivamente lontano da lui mentre quest’ultimo era in compagnia di altri.
Sapeva che era un atteggiamento sbagliato da parte sua, però non poteva farci niente.
Si aprì la zip dei pantaloni, calandoli leggermente per avere maggior margine d’azione. Si infilò la mano destra dentro le mutande e si prese con indice e pollice il pene, iniziando a masturbarsi con movimenti languidi della mano, facendo pressione con la schiena sulla parete cui era appoggiato per controbilanciare la spinta che si dava con i piedi nel tendere i muscoli.
Chiuse gli occhi e si abbandonò al misto di ebbrezza carnale e dolore interiore che si dibattevano in lui, sensazioni diverse tra loro che ciononostante si univano nell’acuire la tensione sessuale nelle sue membra.
Godeva e soffriva assieme.
Al suo corpo piaceva quel che stava facendo: nel giro di pochi minuti il suo pene si era eretto quasi del tutto.
Dantalion si leccò le labbra, mordendosi quello inferiore mentre con la mano accelerava i movimenti, spinto dalla necessità di appagamento fisico.
Si consumava nel piacere che si stava dando e che aumentava sempre più rapido, conducendolo all’orgasmo, mentre sentimentalmente soffriva la delusione di non poter avere per sé William.
Non aveva mai avuto soltanto per sé neppure Salomone; ciononostante il re gli aveva prestato le sue attenzioni anche a livello sessuale. Se corrispondeva o meno i suoi sentimenti, quello non l’aveva mai saputo e mai avrebbe potuto saperlo, ormai.
Le gambe iniziarono a tremargli e a diventare molli, incapaci di reggerlo in piedi. Si lasciò cadere sul coperchio chiuso del wc, divaricando ben bene le gambe per proseguire.
Fu a quel punto che iniziò a gemere, incapace di star zitto più a lungo: la sensazione che provava a livello puramente fisico era meravigliosa.
Si masturbava perché sapeva che William non l’avrebbe mai accontentato in tal senso. Lui non lo amava per niente e non si preoccupava minimamente di manifestarlo; pertanto, non aveva motivo di soddisfare gli istinti sessuali del demone. Se voleva soddisfarli, Dantalion doveva fare tutto da solo.
Quest’ultimo raggiunse l’orgasmo di lì a poco, macchiandosi abbondantemente la mano e sporcandosi anche in parte le mutande.
Si abbandonò esanime contro la cassetta del wc situata dietro di lui.
Si sentiva fisicamente soddisfatto e addirittura rilassato, ma dentro era a pezzi.
Il granduca sospirò, piegandosi a raccogliere la giacca. Sentiva un gran bisogno di spogliarsi poiché aveva un gran caldo e stava sudando.
Si alzò stancamente e si sciacquò la mano sporca di sperma, poi iniziò a spogliarsi, ansioso di farsi un bagno freddo per calmare i suoi bollenti spiriti e tornare in sé.