Di tormente e paure infantili
Aug. 18th, 2013 02:43 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: Di tormente e paure infantili
Rating: Verde
Genere: Fluff, Generale
Personaggi: Chung Seiker, Raven
Wordcount: 727 (
fiumidiparole)
Prompt: Ideal Seduction / #02 - Labbra @
diecielode + Tormenta per la Missione 3 della Blue Army per la quarta settimana del COW-T 3.5 @
maridichallenge + Oggetti / #04. Coperta @
think_fluff
Note: Age difference, Shonen-ai
Mentre si guardava attorno per stabilire quanto la tenda avesse resistito alla sferzata di vento, Raven aprì gli occhi e rimase immobile nella penombra lanciandogli un'occhiata di sbieco.
Era sorpreso di vederlo tanto agitato per una tormenta - oltretutto considerato che si trovavano a Cernath, la sua terra natìa. Poté giurare di riuscire a scorgere un luccichio di panico e un tremito nel compagno più giovane.
La tormenta infuriava all'esterno della tenda condivisa da Chung e Raven.
I due stavano dirigendosi verso il Tempio dell'Acqua Ghiacciata, per scoprire che cosa ci fosse che non andava, ma erano stati colti da una tormenta di neve che li aveva costretti a fermarsi ed allestire in fretta un piccolo accampamento nel quale trovare rifugio.
Raven dormiva profondamente di fianco a lui, coperto fino ai pettorali da una coperta. Sembrava sereno come Chung non l'aveva mai visto fino ad allora.
Lui era rannicchiato su un fianco accanto a lui, sveglio e vigile, gli occhi che vagavano all'intorno pieni di spavento. Sembrava aspettarsi un attacco da un momento all'altro.
Se non si fosse calmato un po' non avrebbe preso mai sonno e ne era consapevole; tuttavia, non riusciva a rilassarsi nemmeno un pochino: la tormenta lo rendeva nervoso. Era il suo equivalente delle tempeste con tuoni e fulmini terribili.
Più volte il biondo guardò verso il suo compagno nella speranza che le sferzate di vento contro la tenda lo svegliassero, ma a quanto pareva il moro aveva il sonno pesante - oppure era esausto. Una parte del Seiker era dispiaciuta, perché avrebbe voluto essere stretto tra le sue braccia. Era certo che così facendo sarebbe riuscito a dormire nonostante le intemperie.
Uno strattone ai ganci della tenda più forte degli altri gli strappò un gridolino di terrore. Chung si rannicchiò ancor di più, tremando leggermente - la coperta non era molto calda.
Mentre si guardava attorno per stabilire quanto la tenda avesse resistito alla sferzata di vento, Raven aprì gli occhi e rimase immobile nella penombra lanciandogli un'occhiata di sbieco.
Era sorpreso di vederlo tanto agitato per una tormenta - oltretutto considerato che si trovavano a Cernath, la sua terra natìa. Poté giurare di riuscire a scorgere un luccichio di panico e un tremito nel compagno più giovane.
Provò un moto di tenerezza improvvisa nei suoi confronti che lo spinse a togliersi la coperta di dosso - un brivido impercettibile lo scosse avvertendo l'aria fredda attorno - e posarla sul biondo.
Quest'ultimo alzò gli occhi azzurri a guardare in quelli dorati del più grande. Sembrava non capire.
«Non devi prendere freddo, altrimenti non sarai in grado di arrivare fino al Tempio» si giustificò Raven in tono semplice e logico, mettendosi seduto a gambe incrociate.
Chung arrossì leggermente considerando che aveva effettivamente ragione e che avrebbe dovuto fare più attenzione.
«Grazie» borbottò timidamente.
Raven incurvò le labbra in un accenno di sorriso prima di chinarsi su di lui e posargli un rapido bacio sulle labbra tremanti.
Il Seiker avvampò piacevolmente, le guance pallide e fredde che prendevano rapidamente colore e calore.
Quando il più grande si sollevò, chiese: «E questo per cos'era?».
«Perché stai tremando di paura» rispose piano il moro.
«Non è ver... ah!».
La replica del biondo terminò in un guaito di paura quando la tormenta attentò di nuovo ai picchetti che fissavano la tenda al suolo.
Raven sorrise di nuovo e Chung riuscì a distinguere un'espressione intenerita sul suo volto.
«La tenda resisterà. Ha passato momenti peggiori» lo rassicurò Raven, accarezzando la sua chioma bionda a caschetto con la mano Nasod.
Era un ricordo dei tempi in cui lavorava ancora come soldato di Belder. Quella tenda aveva dell'incredibile: era riuscita a resistere ad intemperie ben più forti di quella tormenta senza piegarsi né distruggersi.
Madre Natura non l'aveva mai spuntata.
«Sei sicuro?» Chung cercò di avere un'ulteriore conferma della solidità della struttura mentre si rannicchiava sotto le due coperte. Adesso iniziava a stare meglio e non aveva più freddo.
«Sicuro. L'ho sperimentato negli anni, di persona» confermò Raven annuendo.
La certezza che brillava nei suoi occhi dorati fece calmare un po' Chung e l'altro ne approfittò per esclamare: «Adesso dormi».
Si sdraiò di fianco a lui come per sottolineare che la conversazione era chiusa. Il Seiker tentennò un pochino e infine assentì con il capo, sollevando un lembo delle coperte.
«Vieni sotto con me, altrimenti sarai tu a prendere freddo» esclamò.
Raven gli si accostò cercando di farsi il più piccolo possibile - confronto al suo compagno era molto più ingombrante - e prima che avesse modo di rendersi conto di cosa stava accadendo le labbra delicate di Chung furono sulle sue.
Il suo bacio fu casto e timido e scaldò leggermente le membra intirizzite del più grande.
«Buonanotte» sussurrò il biondo, mentre cercava rifugio dal freddo strisciante nascondendo la testa contro il petto nudo di Raven.
«'Notte» fece lui di rimando, piegandosi a posare un bacio tra i suoi capelli biondi.
E fuori la tormenta continuava ad infuriare.
Rating: Verde
Genere: Fluff, Generale
Personaggi: Chung Seiker, Raven
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![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-community.gif)
Note: Age difference, Shonen-ai
Mentre si guardava attorno per stabilire quanto la tenda avesse resistito alla sferzata di vento, Raven aprì gli occhi e rimase immobile nella penombra lanciandogli un'occhiata di sbieco.
Era sorpreso di vederlo tanto agitato per una tormenta - oltretutto considerato che si trovavano a Cernath, la sua terra natìa. Poté giurare di riuscire a scorgere un luccichio di panico e un tremito nel compagno più giovane.
La tormenta infuriava all'esterno della tenda condivisa da Chung e Raven.
I due stavano dirigendosi verso il Tempio dell'Acqua Ghiacciata, per scoprire che cosa ci fosse che non andava, ma erano stati colti da una tormenta di neve che li aveva costretti a fermarsi ed allestire in fretta un piccolo accampamento nel quale trovare rifugio.
Raven dormiva profondamente di fianco a lui, coperto fino ai pettorali da una coperta. Sembrava sereno come Chung non l'aveva mai visto fino ad allora.
Lui era rannicchiato su un fianco accanto a lui, sveglio e vigile, gli occhi che vagavano all'intorno pieni di spavento. Sembrava aspettarsi un attacco da un momento all'altro.
Se non si fosse calmato un po' non avrebbe preso mai sonno e ne era consapevole; tuttavia, non riusciva a rilassarsi nemmeno un pochino: la tormenta lo rendeva nervoso. Era il suo equivalente delle tempeste con tuoni e fulmini terribili.
Più volte il biondo guardò verso il suo compagno nella speranza che le sferzate di vento contro la tenda lo svegliassero, ma a quanto pareva il moro aveva il sonno pesante - oppure era esausto. Una parte del Seiker era dispiaciuta, perché avrebbe voluto essere stretto tra le sue braccia. Era certo che così facendo sarebbe riuscito a dormire nonostante le intemperie.
Uno strattone ai ganci della tenda più forte degli altri gli strappò un gridolino di terrore. Chung si rannicchiò ancor di più, tremando leggermente - la coperta non era molto calda.
Mentre si guardava attorno per stabilire quanto la tenda avesse resistito alla sferzata di vento, Raven aprì gli occhi e rimase immobile nella penombra lanciandogli un'occhiata di sbieco.
Era sorpreso di vederlo tanto agitato per una tormenta - oltretutto considerato che si trovavano a Cernath, la sua terra natìa. Poté giurare di riuscire a scorgere un luccichio di panico e un tremito nel compagno più giovane.
Provò un moto di tenerezza improvvisa nei suoi confronti che lo spinse a togliersi la coperta di dosso - un brivido impercettibile lo scosse avvertendo l'aria fredda attorno - e posarla sul biondo.
Quest'ultimo alzò gli occhi azzurri a guardare in quelli dorati del più grande. Sembrava non capire.
«Non devi prendere freddo, altrimenti non sarai in grado di arrivare fino al Tempio» si giustificò Raven in tono semplice e logico, mettendosi seduto a gambe incrociate.
Chung arrossì leggermente considerando che aveva effettivamente ragione e che avrebbe dovuto fare più attenzione.
«Grazie» borbottò timidamente.
Raven incurvò le labbra in un accenno di sorriso prima di chinarsi su di lui e posargli un rapido bacio sulle labbra tremanti.
Il Seiker avvampò piacevolmente, le guance pallide e fredde che prendevano rapidamente colore e calore.
Quando il più grande si sollevò, chiese: «E questo per cos'era?».
«Perché stai tremando di paura» rispose piano il moro.
«Non è ver... ah!».
La replica del biondo terminò in un guaito di paura quando la tormenta attentò di nuovo ai picchetti che fissavano la tenda al suolo.
Raven sorrise di nuovo e Chung riuscì a distinguere un'espressione intenerita sul suo volto.
«La tenda resisterà. Ha passato momenti peggiori» lo rassicurò Raven, accarezzando la sua chioma bionda a caschetto con la mano Nasod.
Era un ricordo dei tempi in cui lavorava ancora come soldato di Belder. Quella tenda aveva dell'incredibile: era riuscita a resistere ad intemperie ben più forti di quella tormenta senza piegarsi né distruggersi.
Madre Natura non l'aveva mai spuntata.
«Sei sicuro?» Chung cercò di avere un'ulteriore conferma della solidità della struttura mentre si rannicchiava sotto le due coperte. Adesso iniziava a stare meglio e non aveva più freddo.
«Sicuro. L'ho sperimentato negli anni, di persona» confermò Raven annuendo.
La certezza che brillava nei suoi occhi dorati fece calmare un po' Chung e l'altro ne approfittò per esclamare: «Adesso dormi».
Si sdraiò di fianco a lui come per sottolineare che la conversazione era chiusa. Il Seiker tentennò un pochino e infine assentì con il capo, sollevando un lembo delle coperte.
«Vieni sotto con me, altrimenti sarai tu a prendere freddo» esclamò.
Raven gli si accostò cercando di farsi il più piccolo possibile - confronto al suo compagno era molto più ingombrante - e prima che avesse modo di rendersi conto di cosa stava accadendo le labbra delicate di Chung furono sulle sue.
Il suo bacio fu casto e timido e scaldò leggermente le membra intirizzite del più grande.
«Buonanotte» sussurrò il biondo, mentre cercava rifugio dal freddo strisciante nascondendo la testa contro il petto nudo di Raven.
«'Notte» fece lui di rimando, piegandosi a posare un bacio tra i suoi capelli biondi.
E fuori la tormenta continuava ad infuriare.